VISITA AI PRESEPI
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Lo confesso, non avevo mai prestato molta attenzione ai presepi. Da bambini io e i miei fratelli avevamo l’abitudine, durante le feste di Natale, di sistemare la grotta della Natività e alcune figurine di angeli e pastori su una superficie piana,( un tavolino, un cassettone o un semplice ripiano in legno), lo facevamo per gioco e senza concentrarci molto sul significato simbolico di ciò che stavamo realizzando. Gli stessi pastorelli sono stati utilizzati anche dai miei bambini che si divertivano a fare camminare i vari personaggi lungo un percorso di strade che mio marito segnava con dei sassolini su un foglio di carta marrone . Ricordo che solo la Sacra Famiglia rimaneva ben ferma nella sua posizione dentro la grotta della Natività,mentre tutti gli altri personaggi erano in continuo movimento. Quando i ragazzi sono cresciuti, non ho più avuto voglia di fare il presepe , né mi sono curata più di tanto dei presepi degli altri. La consideravo una cosa faticosa e per nulla appagante.
Devo all’associazione culturale Alchimie la mia riscoperta del presepe non solo come struttura scenica tradizionale ma anche come evocazione simbolico-religiosa realizzata nell’ambito di una famiglia o di una piccola comunità. Quest’anno l’associazione, in occasione del Natale, ha bandito un concorso dal titolo “Un amore di presepe” e mai titolo m’è sembrato più significativo di questo. Visitando alcuni presepi allestiti presso famiglie mi sono infatti resa conto che solo un sentimento d’ amore può spingere gli artefici a creare delle strutture, anche grandiose ed ingombranti, con un unico obiettivo , quello dell’ amore verso un bambinello sistemato in una stalla. Il risultato delle fatiche di chi ha allestito il presepe è il riconoscimento di parenti e amici che il loro presepe è molto bello, è un amore , secondo l’accezione profana del termine.
La visita ai presepi mi ha dato modo di riflettere sul significato umano e simbolico che la rappresentazione scenica rappresenta; è un’umanità in cammino la nostra, una umanità che vuole trovare nel mistero della Nascita di un bambinello delle precise risposte sul significato della vita. Così mi sono messa anch’io in cammino verso la grotta della Natività in compagnia delle tante figurine del presepe e le ho trovate simili a me, la lavandaia, la fruttivendola,il pastore dormiente , ho bevuto l’acqua delle fontanelle e provato a camminare lungo i viottoli scoscesi.
La condivisone del sentimento religioso degli artisti realizzatori mi ha dato la possibilità di riconciliarmi con il presepe.
MARIA GRAZIA VITALE
sabato 7 gennaio 2012
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