giovedì 28 gennaio 2021

 


<<Le case degli anni cinquanta avevano pochi ed essenziali mobili. Nella sala si trovava uno ”sparecchia tavolo” ,  un “guarda servizio “ dove venivano  riposti piatti e bicchieri , un canterano per la biancheria  e un tavolo rotondo detto “tunnu”. Il tavolo poteva dividersi in due parti e allora veniva chiamato “mezzu tunnu”. La camera da letto, oltre al letto di legno o di metallo istoriato, aveva due comodini con annessa “rinalera” per i bisogni notturni degli abitanti, ed un cassettone con specchio e cassetti.   Secondo l’artigiano che aveva costruito i mobili e anche per il tipo di legno adoperato, si poteva capire lo stato di benessere degli abitanti. Gli artigiani infatti potevano essere “mastri di opera fina”, veri e propri artisti del legno o  intagliatori o semplici falegnami. 

Per quanto riguarda i letti, ancora erano molto diffusi, agli inizi degli anni cinquanta, i materassi di paglia e fieno o di crine.  C’erano anche i materassi di lana che le donne ogni tre o quattro anni allargavano con le mani o aiutandosi con una forchetta. 

Nelle vicinanze del centro storico erano ubicate le case dei burgisi o proprietari terrieri.   Il piano terra era quasi  sempre in terra battuta e con grosse travi di legno dette chianchi e lì si trovava  la stalla con la mangiatoia per il mulo, lo spazio per il carretto e  una fila di botti per il vino, li carratuna. Nel cortile accanto c’era il pozzo, un grosso recipiente di terracotta, lu lermi, che serviva per abbeverare il mulo e il cibo dell’animale, orzo, avena, favino, conservato in un grosso tinu di legno. Il macaseno faceva parte integrante della casa e da lì si poteva accedere alla cucina,dove si trovava anche  un piccolissimo gabinetto. 

Nel forno della cucina si faceva il pane tutte le settimane, li vasteddi, pane che veniva conservato  in uno stipo  con  vari scaffali. In una cassa abbastanza lunga si conservava la pasta che si comprava a cartate da cinque chili ed era avvolta da carta gialla pesante. In uno scolapiatti di legno stavano appesi gli attrezzi di cucina, scumabroru, cuppino, cucchiai di legno, coperchi.  

I mattoni erano stagnati con decorazioni a fiori. >>