Quando Carlo presentò la domanda per arruolarsi come volontario in Africa orientale, molti suoi concittadini erano già partiti per cercare fortuna nel vicino continente dove si trovavano le colonie.
L'Italia, come tanti altri paesi europei, aveva cominciato ad espandere la propria influenza politica e commerciale nel Mar Rosso, divenuto importantissimo per i traffici con l’Oriente. L’avventura coloniale italiana, iniziata con l'acquisto, da parte della società Italiana di navigazione Rubattino, di una base commerciale nella baia di Assab , aveva proseguito con una serie di accordi commerciali, protettorati, occupazioni militari e guerre atte ad allargare il territorio. La prima colonia nel Corno d’Africa era stata l’Eritrea; in seguito, l’Italia riuscì ad avere la Somalia nel 1926 e
quindi una terza e più estesa colonia:l’Etiopia.
Nel 1938 queste colonie costituirono l’ A.O.I. AFRICA ORIENTALE ITALIANA
Un servizio aeropostale attivato nel 1935 collegava tutto il Corno d'Africa coloniale italiano con la Madre Patria permettendo lo scambio di notizie tra i nostri emigranti in Africa e le famiglie rimaste in patria. Le lettere sopravvissute al lungo trascorrere del tempo ci restituiscono nitidamente gli aspetti soggettivi e autobiografici del nostro passato coloniale, di quell'inseguimento «al posto al sole» che si protrasse ininterrottamente fino alla metà del Novecento. Centinaia di migliaia furono i nostri concittadini che in Eritrea, Libia, Somalia, Etiopia, furono coinvolti nel «sogno africano». Andare in Africa significava individuare la via più breve e più sicura per realizzare i sogni della famiglia e magari trovare un impiego al termine della campagna della conquista coloniale. Andare in Africa rafforzava anche l'orgoglio di sentirsi allo stesso tempo italiani e conquistatori, perché si partiva per andare a civilizzare popoli incivili e insegnare i fondamenti della igiene e della vita sociale. Purtroppo però, al ritorno dalla loro avventura africana, i coloniali si trovarono in mezzo alla guerra e quello fu un capitolo diverso della nostra storia.
sabato 16 luglio 2011
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