sabato 17 marzo 2012

La strarria

Un pacco americano era arrivato a dei vicini, gente che abitava in una casa a piano terra nel Corso.
C’era stato molto movimento nella strada, parenti alla lontana che erano arrivati con la speranza di poter racimolare qualcosa e bambini di tutte le età, vecchietti con lo scialle lungo fino ai piedi, uomini maturi pronti a controllare che non ci fossero intrallazzi e curiosi che venivano ad informarsi così, tanto per fare qualcosa.

L’apertura del grosso pacco avvenne nel primo pomeriggio. Non si capì bene al di fuori cosa stava succedendo all’interno della casa, ma la cosa sicura fu che, ad un certo punto, un grido fortissimo irruppe nell’aria facendo presagire che le cose stavano prendendo una brutta piega. Si vide uscire di volata dalla porta di casa uno dei fratelli della donna destinataria del pacco e non ci volle molto a notare che l’uomo aveva la testa piena di sangue.
Sua moglie, gridando disperata, invece di soccorrere il marito, era uscita anche lei di corsa e aveva cominciato a snocciolare tutta una serie di maledizioni nei confronti dei parenti.
I soliti curiosi, accorsi in massa, commentavano i fatti.
Chi diceva che c’era una grossa strarria in corso, chi invece diceva che c’era stato un furto, chi dava ragione alla donna che gridava strata strata, chi invece sosteneva le ragioni della padrona di casa che intanto, con le mani ai fianchi, diceva al fratello e alla cognata che non li voleva vedere più per il resto dei suoi giorni.

A un certo punto fu mandato a chiamare come paciere un impiegato comunale che si fece raccontare il motivo della lite.
Un paio di pantaloni. Un bel paio di pantaloni di fustagno marrone erano stati causa di rivalità fra l’uomo e la sorella. Lei sosteneva che la misura andava bene per suo marito che aveva proprio quella taglia, mentre la cognata aizzava il fratello della donna dicendole che poteva andare bene per lui.
Ma nun lu vidi chi sunnu nichi ? tò marito havi la panza e si li pò infilari in una gamba!
Boni ci vennu - replicava la cognata - l’allargu e ci li fazzu mettiri!
Una parola tira l’altra e la spartizione delle robe americane era diventata una guerra.
Si decise che i pantaloni sarebbero stati sorteggiati fra i due contendenti e la sorte favorì l’uomo che aveva la pancia.
I due coniugi se ne tornarono a casa trionfanti con i pantaloni in mano e l’indomani si venne a sapere che la donna li tagliò per ricavare dei calzoncini ai bambini.
Peccato! – ripeteva la cognata che aveva perso l’indumento - me cugnata è fimmina tinta! Li beddi causi li rovinà!

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