A mala pena apre e chiude gli occhi. Ogni tanto però li gira verso destra, specialmente quando avverte dei rumori , poi li spalanca il più possibile spinta dal desiderio di comunicare con chi le sta accanto. Già, per comunicare. Ma che cosa? Che è ancora qui, viva, paralizzata, addormentata, priva di forze, distrutta, ma ancora viva.
Le mani sono rimaste bloccate sul petto, come a voler stringere quel poco di vita che le è rimasta, le dita sono diventate dure, rigide, piegate , arcuate, le braccia ferme non vogliono spostarsi, preferiscono cadere come peso morto lasciandosi piegare solo nei gomiti per ricongiungersi al petto. Anche le gambe hanno trovato una loro infelice sistemazione, si sono irrigidite in modo anomalo, la gamba sinistra ha preso una forma tutta sua con il ginocchio in alto piegato come quando si fa ginnastica, mentre l’altra gamba se ne sta girata dalla parte opposta, armoniosamente, elegantemente, sempre ferma nella stessa posizione.
Nella mente c’è il vuoto. Non quel particolare vuoto di quando uno si sveglia al mattino dopo aver dormito come un sasso e cerca pian piano di ricordare se stesso e tutto quello che dovrà affrontare durante la giornata, ma il vuoto più vuoto che ci sia, quello che ti fa perdere all’interno di te stesso e ti fa capire che non sei più nulla, sei diventato una cosa, un pezzo di legno, un mobile, anzi un soprammobile, un oggetto che non serve a niente, senza vita. Qualcuno ogni tanto la riscopre questa cosa inutile, la pulisce, la osserva e poi la dimentica. I soprammobili sono cose insignificanti e inconcludenti.
Ora è questa la sensazione: mia madre è diventata un statuina da presepe, sempre ferma nella stessa posizione, immobile. Aspetta la nascita del bambino Gesù.
Dipende in tutto dagli altri. Anche mangiare è un problema. Non sa, non ricorda più come si mangia. Il sapore del cibo, il gusto dolce del latte con i biscotti , quanto era buono! E la pasta con la salsa che divorava in un attimo, il minestrone, persino il semolino con l’olio le piaceva negli ultimi tempi ! La sera mangiava faceva spesso il pane cotto, con prezzemolo aglio ed olio , lo divorava in pochi secondi poi metteva la forchetta dentro al piatto come per dire “Era pochino, ne avrei mangiato di più!”
Sente delle voci , forse arriva qualcuno dei figli. Figli. Si sforza di ricordare i loro nomi ma non ce la fa. Gira gli occhi un po’ a sinistra, fissa lo sguardo, vede delle ombre.
A volte ha l’impressione che i suoi occhi si stiano liquefacendo, li sente sciogliere come la cera delle candele, quelle che accendeva davanti alle foto del marito, della madre, del fratello.
Marito, madre, fratello, figli, nipoti. C’era un marito , come si chiamava?.
Conviene avere pazienza. Prima o poi qualcuno dall’alto verrà a prelevarla .
Si sente schiacciata dal peso della coperta. Avrebbe voglia di togliere tutto, mettersi in piedi, camminare, anche solo per andare in cucina dove dovrebbe ancora esserci il divanetto.
Per anni è rimasta là, seduta, intenta a trafficare con una copertina colorata, a righe. La teneva attentamente fra le dita poi cominciava a formare, con la mano libera, delle piccole pieghe in uno degli angoli fino a comporre un piccolo fiore. Quando finiva l’ attento lavoro, rimaneva ben ferma, immobile, assorta ad osservare il suo capolavoro. Non volevo disfarlo, era una sua sudata fatica.
Forse, inconsciamente, rievocava la lunga vita di lavoro svolto con le mani, il cucito, il ricamo,il taglio delle stoffe e la manipolazione delle stesse là, sul tavolo di cucina, dove i fili delle stoffe si confondevano con gli ultimi avanzi di cibo , mentre i bambini più piccoli la reclamavano come mamma e lei delegava la figlia più grande a fare le sue veci. C’è silenzio nella strada. Forse è mattina presto o siamo già nel pomeriggio, non si capisce bene.
Ma non si può morire,così asciutta ,asciutta, senza ricordi. Che confusione di immagini, di parole, di suoni c’è nella sua testa! Chiude gli occhi e si fa un sorriso. Da fuori non si vede, forse sembra una smorfia, ma lei si è fatta un sorriso.
C’è un grande spazio bianco davanti a lei. Lo deve riempire . Ci mette le cose importanti della sua vita, i ricordi tristi, le giornate di gioia, gli affetti, i desideri, le speranze, tutto e poi…. Sarà come vuole Dio!
venerdì 30 gennaio 2009
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2 commenti:
Cara Maria Grazia era un po' di tempo che non venivo a leggere il tuo blog. Questa sera, schiaccio per curiosità il link al tuo sito e mi ritrovo a leggere la minuziosa e struggente descrizione della malattia della tua cara mamma. Li per li credevo stessi scrivendo di una tua cara amica e collega di insegnamento di tanti anni fa. Della condizione in cui era stata ridotta da un male di cui non sapremo mai il nome. Di una tua amica che era la mia mamma, che tanto vi ha stimato e ricordato fin che ha potuto. Io e tuo figlio abbiamo lo stesso nome. Perdonami se non faccio riferimenti ai nomi, ma preferisco che sia una cosa intima fra la mia e la tua famiglia. Mi dispiace tanto di questa vostra condizione e purtroppo capisco appieno quello che prova un figlio in questa situazione. Vorrei scriverti un sacco di cose per confortarti, ma non sono altrettanto bravo come te a scrivere. Ti dico solo che mamma ha sempre ricordato con profondo affetto il vostro periodo di amicizia proprio nel periodo in cui io ho visto la luce ed ho mosso i primi passi in questo difficile ma meraviglioso mondo. Mai avrei creduto che lo spirito gioioso, la voglia di vivere, la generosità e la bontà della mia cara mamma sarebbero state prima offuscate e poi annientate da questo terribile male. Ma il ricordo ed il profondo segno che ha lasciato in tutti noi è incancellabile. Non c'è nessuna malattia che ci potrà mai portare via questo. E così sarà anche per voi. Vi abbraccio forte forte a nome di tutta la nostra famiglia e sono sicuro che anche mamma da lassù (perchè sono sicuro che sia lassù!) vi sarà sempre vicino.
Non credo mai che ci sarà mai una soluzione al mio problema relazionale con il mio amante. il mio amante chiamato Randy West mi ha buttato fuori da casa sua e ha portato un'altra signora che ora sente l'unico migliore per lui. fino a quando un giorno ricevo una telefonata da un amico della città che il mio uomo esce per un appuntamento con un'altra donna in città, le ho detto che anch'io sono sorpresa, perché da quando Randy West mi ha lasciato a sentire non penso e non chiamano me. così dopo alcuni giorni la mia amica chiamata Alice mi ha chiamato e mi ha detto che ha trovato un uomo molto potente, ed è un grande erborista africano, davvero tutti sappiamo che gli africani sono benedetti con così tanti poteri a base di erbe che usano per aiutare molte persone, così mi ha detto che il nome dell'uomo è Dr Wealthy che inoltrerà il suo indirizzo e-mail per contattarmi, così davvero mi ha mandato l'indirizzo email di Wealthy e l'ho contattato quel giorno fedele . mi ha spedito dopo un po 'che il mio uomo tornerà da me se solo credo nel suo lavoro, così dopo 48 ore ricevo una telefonata da Randy West, e ha iniziato a chiedere l'elemosina che avrei dovuto perdonarlo contro tutto ciò che aveva fatto per io ... mi ha implorato di spezzarmi il cuore e lasciare che l'altra donna avesse un cuore nuovo. mi promette di non lasciarmi mai andare. ora io e Randy West stiamo pianificando di sposarci il prima possibile. siamo portati indietro con il grande incantesimo d'amore potente e accecato dall'incantesimo Dottor Wealthy, siamo felici e contenti. contatta Dr Wealthy su questo indirizzo di posta elettronica wealthylovespell@gmail.com puoi anche contattarlo tramite whatsapp su +2348105150446 per la soluzione a qualsiasi tipo di problema tu abbia.
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